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  • Giuseppe Sala

Milano e la Giunta

Intervento di Giuseppe Sala.

''Io non ho mai parlato di rimpasto, ma del fatto che c'è un assessore da sostituire. Il mio obiettivo, oltre il mio sforzo personale, è di cercare di tenere insieme una coalizione molto larga, che va dalla sinistra al centro, da Avs fino ad Azione, che credo sia ciò che serve per rivincere''. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a margine dell'inaugurazione del mercatino di Natale in piazza Duomo, risponde a chi gli chiede di fare il punto sul possibile rimpasto in Giunta, dopo le dimissioni di Giancarlo Tancredi da assessore all'urbanistica.

''Qui -spiega Sala- il tema è duplice; da un lato chi entra deve essere qualcuno di esperienza, perché in un periodo di tempo così breve'', in vista delle prossime elezioni del 2027, ''dovrà essere in grado di lavorare dal giorno uno''. In secondo luogo, aggiunge, ''siccome il posto è uno, qui si pone un po' un problema''. Ecco perché ''io continuerò a lavorare con i segretari dei partiti, e con tanta pazienza, perché l'obiettivo numero uno per me è tenere insieme tutti''.
Certamente, ammette, ''non sarà facile rivincere, come non lo è mai, ma bisogna provarci e il primo presupposto è avere tutte le forze che hanno collaborato in questi anni ancora insieme''.
Poi, riferendosi ad alcune affermazioni di Carlo Calenda, secondo cui ci sarebbe un veto del Pd su eventuali nomi di Azione, dice: ''Non c'è alcun veto del Pd e neanche io, personalmente, ho nessun veto su Azione. È chiaro che essendoci solo una posizione, qualcuno vuole spostare l'asse verso sinistra, qualcuno lo vuole spostare verso il centro. E' difficile mettere d'accordo tutti, ma non c'è nessun veto. Ogni tanto Calenda ha una 'vis' polemica, ma in realtà io lo apprezzo molto e ammiro anche molto il suo coraggio, la sua volontà, la sua dedizione alla causa. I rapporti tra me e lui continuano ad essere molto buoni e vorrei che continuassero a esserlo anche tra la nostra coalizione e Azione, che in questi anni ha sempre fatto la sua parte''. In ogni caso, assicura il sindaco, si avrà un nome ''prima di Natale''.

Sul mio consenso hanno inciso le indagini sull'urbanistica - Secondo una ricerca pubblicata da Repubblica a Milano i residenti promuovono i quartieri ma cala la fiducia nel sindaco "Dopo nove anni e mezzo è chiaro che non è facile essere sempre al top del consenso - ha commentato il sindaco Giuseppe Sala a margine dell'inaugurazione dei mercatini di Natale attorno al Duomo -. Inoltre credo che comunque abbiano anche un po' inciso tutte le indagini" relative all'urbanistica.
"Però poi, guardando i numeri" della ricerca "tra coloro che votano, tra i votanti, il mio consenso è al 55% adesso - ha aggiunto -. Dire che se domani mi ricandidassi rivincerei sarebbe presuntuoso, ma di fatto la lettura è che rispetto ai votanti io sono ancora superiore al 55%" come consenso.
"Con chi ho perso la fiducia? Con la gente che ormai non crede più assolutamente nella politica e quindi ogni tanto c'è una vittima, che in questo caso è il sindaco - ha spiegato ancora Sala -, ma non li biasimo perché è chiaro che la domanda che ci facciamo ogni giorno e che io personalmente mi faccio ogni giorno è se stiamo facendo abbastanza. Molto spesso la risposta è no, che dobbiamo fare di più, e quindi di fronte a queste cose io reagisco sempre a modo mio, cercando di lavorare, se possibile, ancora un po' di più".

Nessun problema a riassegnare la sicurezza ma manca il nome - "Io non ho nessuna remora a riassaggiare" la delega alla sicurezza, "non è che l'ho presa perché volessi prenderla, ma perché era critica la situazione di Marco Granelli. Infatti poi è stato rinviato a giudizio e quindi gli abbiamo tolto la delega, assegnandogli altre attività". Lo ha chiarito il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parlando della delega alla sicurezza che ha mantenuto per lui e che alcuni esponenti dei partiti chiedono di riassegnare.
"Rimane sempre il principio, chi entra deve essere qualcuno che ha dimostrato in passato di saperci fare - ha evidenziato -. Io dico, portatemi un nome di qualcuno per cui da domani, con in mano la sicurezza, la situazione migliora, ma non vengono fuori i nomi".
"È chiaro che chi entra deve essere qualcuno di esperienza perché in un periodo di tempo così breve - ha concluso -, chi entra deve essere in grado di lavorare dal giorno uno".

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